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INTESA
Comunicato per la stampa del
25.6.2009
RUOLI TECNICI
DELLA POLIZIA PENITENZIARIA: UN’OCCASIONE DA NON PERDERE
“E’ un’occasione per il
personale civile penitenziario tra i peggio pagati e organizzati del
personale del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, anche se
costituiti da una serie incredibile di personale professionalmente e
culturalmente preparato”. Così il Coordinamento Nazionale Penitenziari
della Federazione Intesa commenta il via libera
definitivo per il disegno di legge di ratifica del Trattato di Prum, che
prevede al suo interno anche la delega al Governo per l’istituzione dei
ruoli tecnici del Corpo di polizia penitenziaria e del laboratorio
centrale per la banca dati nazionale del Dna. Per il segretario del
Coordinamento Quirino Catalano “e’ necessario che l’Amministrazione
Penitenziaria ponga in essere tutte quelle iniziative atte ad includere
nei nascenti ruoli tecnici tutto il personale penitenziario civile
formato da educatori, assistenti sociali, trattamento,contabili,
bibliotecari, interpreti linguistici, tecnici, direttori etc., ponendo
finalmente mano ad una riforma seria che interessi tutto il personale
civile e non solo, come è già accaduto solo per la gran parte dei
Direttori Penitenziari (vedi legge Meduri, la legge dell’esclusione e
non dell’inclusione, che è riuscita ad escludere 6 direttori
penitenziari e circa 14 direttori degli UEPE). E’ infatti opportuno
richiamare alla memoria del Dap che oltre alla presenza di personale di
Polizia penitenziaria esiste personale altamente qualificato del
comparto ministeri che viene remunerato in modo inadeguato, basti
pensare che un laureato prende mediamente circa 1000 euro mensili in
meno rispetto al personale del comparto di polizia e 2500 euro mensili
in meno rispetto ai primi dirigenti penitenziari e quasi 10000 euro
mensili in meno rispetto ai dirigenti generali. Si tratta, aggiunge,
Catalano di personale adeguatamente formato ed adeguato ad affrontare le
difficili scelte atte a modernizzare e rendere più efficiente
l’Amministrazione Penitenziaria.” E’ tempo dunque di affrontare in
maniera seria la questione non lasciandosi coinvolgere da pressioni
corporative, ma agire
nell’interesse
della cosa comune.
PERSONALE PENITENZIARIO DEL COMPARTO MINISTERI
TUTTI NELLA POLIZIA
PENITENZIARIA!!!!!!!!!!
TUTTI NELLA POLIZIA PENITENZIARIA
COMUNICATO
20.10.2008
COMPARTO MINISTERI? NO GRAZIE!!!!
LETTERA DI PROTESTA AD ALFANO E BRUNETTA
RIFORMULAZIONE ART.18 DL 90
LA PROTESTA CONTINUA
MINISTERIALI I
PEGGIO PAGATI:ECCO I DATI DELLA RAGIONERIA!!!!
RISPONDIAMO AD ALCUNI QUESITI
RUOLI TECNICI POLIZIA PENITENZIARIA
DAL
CONVEGNO DEL 2.12.2009
EDUCATORI, ASSISTENTI SOCIALI, DIRETTORI, CONTABILI,TECNICI FORMATORI E
LAVORATORI DELLE CARCERI:
SCARICA I VIDEO DEL CONVEGNO

"
Non si può risolvere il problema del
sovraffollamento e della gestione dei detenuti solo con la costruzione di
nuove carceri, senza occuparci o peggio, dimenticando i lavoratori civili
penitenziari che si occupano della gestione degli istituti e servizi
penitenziari, ai fini del reinserimento nella società del reo”
CONTINUA
INT
-
Carceri, Intesa: Non bastano
nuove strutture, è tempo di riforme
Roma, 7 dic (Velino) - "Non
di può pensare di risolvere la crisi del
sistema carcerario (oggi 66.000 detenuti di
cui 24.800 stranieri) pensando di investire
risorse solo sull’edilizia penitenziaria e
dimenticando che nel e per il carcere
lavorano figure professionali in numero
inadeguato, anche se estremamente capaci e
preparate. Alla scarsità di agenti di
polizia penitenziaria si aggiungono altre
gravissime carenze rispetto a figure quali:
educatori, contabili, tecnici, assistenti
sociali, formatori, direttori, etc. a tali
carenze, allo stato e ormai da decenni, si
fa fronte utilizzando migliaia di unità di
personale del corpo di polizia
penitenziaria, che vengono così distolte dai
compiti istituzionali. In effetti, sono
oltre tremila gli operatori necessari ad
integrare gli organici degli istituti e
servizi penitenziari". Lo si legge in una
nota del Coordinamento nazionale
penitenziari della Federazione Intesa, che
prosegue: "Tutto questo si va ad inserire
nel quadro a dir poco allarmante dei dati
relativi ai suicidi in carcere; spesso a
morire sono persone giovani, vedi i 168
detenuti morti in carcere dall'inizio del
2009(dati www.ristretti.it). C’è poi un
altro dato preoccupante: quello dei suicidi
tra i componenti della polizia
penitenziaria: dal 1997 sono ben 67 quelli
accertati . si ritiene assurdo che tale
fenomeno non sia ancora all’attenzione dei
lavori parlamentari!".
"Da
evidenziare, inoltre - prosegue il
comunicato -, che ben 250 delegati riuniti
in convegno, alla presenza dell’ononorevole
Basilio Catanoso presso la sala conferenze
di palazzo Marini in rappresentanza
di circa ottomila colleghi operatori
penitenziari ( di tutti i ruoli:
dall’educatore al contabile, dall’ingegnere
all’assistente sociale, etc.) ai primi di
dicembre, abbiano esaminato crisi e
disfunzione delle carceri italiane. il
problema del personale penitenziario si
ripercuote, ovviamente, sull’intero sistema,
anche se qualcuno fa finta di non
accorgesene ; è assolutamente indispensabile
una
riorganizzazione e un diverso inquadramento
degli operatori penitenziari, in modo
da rispondere con efficienza alla crisi di
tutto il sistema. Unico spiraglio, allo
stato, è costituito dal progetto di legge n.
2486 presentato alla camera che prevede, tra
l’altro, l’istituzione del ruolo degli
psicologi e dei medici penitenziari,
professionalità quanto mai utili a far
fronte a situazioni di disagio riguardanti i
detenuti, ma soprattutto il personale tutto.
si tratta di professionalità che possono
validamente contribuire a sostenere
l’attività lavorativa degli operatori
penitenziari e contrastare il fenomeno dei
suicidi in carcere.
Un ulteriore contribuito a
migliorare il sistema è dato dalla
previsione nel progetto di legge di un nuovo
assetto organizzativo di tutto il personale,
che consentirà non solo di far fronte alle
emergenze con più efficacia, ma di
migliorare notevolmente la qualità della
vita nel microcosmo carcere". |
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